Costellazioni Familiari

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Vedere la neve che scende, e forse anche il lavoro con le costellazioni familiari di ieri, mi fanno pensare a quanto il nostro scendere, dal cielo alla terra, in un luogo specifico, sia fonte per noi di disagi ma anche di nutrimento e vita.
Magari saremmo voluti scendere in montagna, in genere la neve è più facile gestirla lì rispetto che in una città o al mare, si hanno meno disagi. Ma abbiamo scelto il mare.
Oppure abbiamo scelto la montagna ma la montagna di paesini isolati, non quella delle località sciistiche attrezzate, che forse stanno pure peggio con la neve di noi che abitiamo al mare. Ma abbiamo scelto di nascere lì 🙂
Abbiamo scelto la nostra famiglia, i nostri genitori, i nostri fratelli e sorelle, nonni, zii, ecc.
E se li rifiutiamo (e li rifiutiamo più spesso di quello che pensiamo, anche se magari ci sembra l’opposto) ci mettiamo nei guai.
Perché, primo ordine dell’amore per Hellinger, apparteniamo e apparterremo sempre alla nostra famiglia di origine, fino alla morte e forse anche dopo.
Se rifiutiamo questa appartenenza, se rifiutiamo un membro famigliare, con lui rifiutiamo anche una parte di noi.
Possiamo non essere d’accordo con un familiare, possiamo anche scegliere di non averlo nella nostra vita o di averlo a piccole dosi ma se rifiutiamo il suo ruolo, e il nostro rispetto a lui o lei, non saremo mai totalmente liberi.
Invece possiamo davvero essere liberi, basta poco, basta fidarsi della nostra capacità di amare, oltre e nonostante i nostri limiti e i limiti altrui.
Allora capiremo il senso della nostra discesa proprio nel luogo dove siamo nati e saremo in grado, davvero, di viaggiare liberi nella nostra strada, quale che essa sia.
Questo pensiero a me dà molta leggerezza.
E mi fa guardare a quella neve con gli occhi stupiti di un bambino, di quel bambino che non ha mai perso la sua capacità di credere nella bellezza della vita e di vedere in tutto quello che lo circonda una magia.

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